Parkinson e osteoporosi: cosa c’è da sapere

30/11/2021

 

La malattia di Parkinson non è soltanto una malattia neurologica, ma è caratterizzata dal coinvolgimento di diversi organi e tessuti. Si tratta di un tema di estrema importanza, se si considera che il Parkinson è associato al rischio di fratture, che si possono prevenire solo mediante accorgimenti mirati.

Occorre una premessa: sia il Parkinson che l'osteoporosi sono malattie multifattoriali, ovvero derivanti da una complessa interazione tra fattori genetici e ambientali. Sono state identificate nel Parkinson diverse mutazioni in numerosi geni che possono rendersi responsabili di un cosiddetto Parkinson recessivo (entrambi gli alleli devono essere mutati per sviluppare la malattia, cioè due genitori "portatori sani" possono avere figli malati) o autosomico dominante (un solo allele mutato può dare la malattia, cioè un genitore trasmette la malattia a metà dei figli). Ricordiamo che ciascun individuo eredita un allele dalla madre e un allele dal padre. La maggior parte dei geni coinvolti nella malattia di Parkinson sono espressi ubiquitariamente, ovvero in diversi organi e tessuti, tra cui anche a livello dell’osso ove presiedono alla regolazione dell’omeostasi (equilibrio) del metabolismo fosfo-calcico, nonché al rimodellamento dell'osso. Tra i vari geni maggiormente coinvolti emergono ATP13A2, EIF4G1, GBA, VPS13C. Inoltre, mutazioni a carico di alcuni geni lisosomiali, tra cui il GBA (che codifica per un enzima contenuto nei lisosomi), potrebbero comportare maggiormente un indebolimento dell’osso.


In conclusione, tale revisione della letteratura mette in luce l’importanza della genetica nella malattia di Parkinson anche in considerazione del calcolo del rischio di sviluppare osteoporosi. È intuibile come oltre alla ricerca di mutazioni, in ogni caso da ricercare nei casi di Parkinson ad esordio precoce o in presenza di familiarità, una dieta adeguata e l’esercizio fisico costante svolgono un ruolo chiave nella prevenzione dell'osteoporosi.

Rivolgersi sempre a uno specialista per individuare il rischio di osteoporosi e fratture. Una dieta sana e una adeguata attività fisica consentono di prevenire il depauperamento dell’osso, oltre ad avere altri benefici, in ogni fase della vita e in tutte le malattie, incluso il Parkinson.


A cura della Dr.ssa Federica Garrì, Neurologo, Fondazione Grigioni

 

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